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San Giovanni Battista

La chiesa di San Giovanni Battista venne fatta costruire nel 1650 da Jacopo Salviati, demolendo quella preesistente voluta a sua volta da donna Costanza Conti verso la metà del XVI secolo: a quest’ultima si deve il nome, scelto in memoria del padre Giovanni Battista.
La chiesa fu realizzata in età barocca, ma la pianta e la facciata corrispondono a un modello cinquecentesco. L’architettura della facciata è composta da un doppio ordine sovrapposto di lesene, doriche e ioniche, realizzate in uno stile barocco quasi impercettibile, nei rapporti calibrati tra gli elementi architettonici, nei dettagli costruttivi ma che si rileva in particolare nella trabeazione, nelle volute dell’ordine superiore, nelle nicchie, nella modanatura del timpano.

Piazza Umberto I

In particolare, si coglie, nel restringimento dell’interasse delle lesene verso l’esterno, il tentativo di arrotondare il fronte principale forse per realizzare un effetto ottico capace di provocare una sorta di “movimento”, tipico delle facciate barocche coeve, o più semplicemente per favorire l’accesso agli ingressi laterali.
La chiesa è a navata unica, coperta con volta a botte con altare maggiore e quattro cappelle laterali. In pianta, gli assi principali individuano una croce perfettamente simmetrica, rafforzata dallo spazio centrale ricavato tra le cappelle, probabilmente utilizzato in passato come vano di ingresso laterale.
Nella prima cappella a destra, è possibile vedere la copia del quadro presente nel Pontificio Collegio leoniano di Anagni, dell’artista G. Palombi, realizzato nel 1893. Il quadro rappresenta la scena del miracolo delle foglie avvenuto a Giulianello, nel 1706, nella chiesetta della Madonnella (in via Artena) durante il quale il Beato Antonio Baldinucci invitò la popolazione ad una processione di penitenza nella chiesa. Il Beato, durante la predica, paragonò le foglie che cadevano dagli alberi alle anime che precipitano all’Inferno. Diede prova del potere di Dio esclamando “Basta!”, e le foglie si fermarono.
La chiesa di S. Giovanni Battista fu completata nel 1690 e si trova alla fine del borgo, tra le ultime case e le mura di cinta del castello: dietro di essa, infatti, è possibile vedere l’arco minore del paese.
San Giuliano è venerato come Santo Patrono. La festa in suo onore veniva celebrata il 16 febbraio ma la data fu spostata all’ultima domenica di aprile a causa del maltempo. Leggenda vuole che il santo non abbia apprezzato il cambio di data e per questo, anche nell’ultima domenica di aprile, solitamente piove.
Il 16 febbraio resta un giorno di festa per gli abitanti del paese, che rievocano la tradizione pagana dell’accensione di “matticelle”, adornate con l’alloro per onorare “San Giulianitto“.
Nella piccola cappella costruita nel 1927 da don Silvestro Radicchi, è custodita un’immagine sacra di Gesù Bambino scolpita da un devoto francescano su legno d’olivo del Getsemani. Venne donata alla chiesa dell’Ara Coeli intorno al 1500, dove era consuetudine portarla, su richiesta, presso il capezzale di un infermo grave per favorirne la guarigione.
Una principessa della famiglia Borghese, probabilmente Camilla Orsini, richiese la statuetta perché suo cugino, il Cardinale Scipione Borghese, era gravemente malato. Tenne la statuetta con sé diversi giorni e ne fece scolpire una copia da un artista: quest’ultima venne restituita alla chiesa del Campidoglio.
La statua originale, nella notte, tornò miracolosamente al convento suscitando lo stupore di tutti e le due statuette restarono nella chiesa fine al 1798.

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Il Comune di Cori

In quell’anno, dopo l’occupazione delle truppe francesi, molte chiese di Roma vennero saccheggiate. Per questo motivo, i frati dell’Ara Coeli misero in salvo due statuette di Gesù bambino da loro custodite; la più preziosa fu data in consegna ai religiosi del convento dei Frati Minori di Giuliano (tra Giulianello ed Artena). Con la soppressione degli ordini religiosi, nel 1808, e la confisca dei loro beni, a Giulianello i frati dovettero lasciare il convento. L’immagine di Gesù Bambino fu affidata dapprima a un tal Giacinto Fenili, che la consegnava al parroco solamente per il periodo natalizio perché fosse esposta alla venerazione del popolo, e tra il 1859 e il 1860 venne donata alla chiesa parrocchiale. Nel giorno dell’Epifania, a Giulianello si festeggia “Gesù bambino“: oltre alla processione si tiene il consuetudinario bacio alla statuetta, ricoperta da collane, gioielli, anelli: doni che persone devote di ogni tempo hanno voluto offrirgli.

POLIS-È-MIA – codice unico progetto F82JI7000100001 – con D.D. G14038 del 18/10/2017 parte di “Giovani 2017: Aggregazione, prevenzione e supporto”

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